La certificazione energetica è un attestato che ha lo scopo di dare un giudizio oggettivo di un immobile dal punto di vista, come dice la parola stessa, energetico: in sintesi ciò vuol dire che la struttura viene catalogata in base al livello di consumo di energia.
In realtà lo scopo è quello di cercare di contenere i consumi, portare ad rinnovamento tecnologico delle abitazioni, migliorare quelle che sono le prestazioni di un immobile, sensibilizzare le persone verso il risparmio energetico, a vantaggio di bollette meno care e ad una diminuzione delle emissioni di gas nell’ambiente.
La certificazione energetica, rilasciata solamente dai cosiddetti “certificatori energetici” o da organismi alternativi riconosciuti sia a livello locale che regionale, ha una validità massima di 10 anni, a meno che non avvengano opere di restauro o modifiche sostanziali che possono far decadere l’attestato.
Per quanto riguarda l’Italia, il rilascio della pagella energetica di una casa è obbligatoria dal 2009 e riguarda diversi casi: per tutti gli edifici di nuova costruzione, per tutte quelle ristrutturazioni che prevedono un ampliamento volumetrico, per gli edifici in vendita (da allegare agli atti notarili(, nel caso in cui si voglia usufruire degli incentivi casa con detrazioni fiscali del 55% sul reddito IRPEF, nel caso di ristrutturazione di sottotetti e, infine, per tutti i contratti di affitto.
Nel caso in cui si decida di procedere con la certificazione energetica della propria abitazione, ci sono una serie di documenti da recuperare:
- Data di costruzione dell’immobile
- Relativa planimetria
- Locazione esatta della struttura
- Libretto della caldaia
- Nel caso di un impianto di riscaldamento centralizzato, il libretto della centrale
- Carte catastali relative all’edificio
- Ove disponibile il documento della legge 10/91
Durante la fase di certificazione sono diversi gli aspetti valutati secondo precisi parametri, quali:
- Impianto elettrico
- Localizzazione e clima esterno alla casa
- Metratura e numero di occupanti
- Impianto di condizionamento e ventilazione
- Caratteristiche termiche dell’immobile
- Impianto di riscaldamento
- Sistema di generazione di acqua calda
- Presenza di impianti per l’energia rinnovabile
- Quantità di anidride carbonica che l’immobile è in grado di rilasciare nell’ambiente
Tutti gli aspetti sopra elencati permettono, pertanto, di classificare qualsiasi tipologia di edificio, con un massimo di A + (casi rari e sporadici), ad un minimo rappresentato dalla lettera G (a cui appartiene la maggior parte delle abitazioni).
Per quanto riguarda il miglioramento della catalogazione energetica della propria casa, sicuramente da prendere in considerazione le note segnalate dallo stesso certificatore al momento dell’esame dell’immobile, in grado di orientare i propri interventi in maniera più mirata.
Sono numerosi i vantaggi che si possono trarre dal miglioramento, a livello di catalogazione energetica, della struttura: minori consumi energetici quantificabili anche in ambito economico con una sostanziale diminuzione dell’ammontare delle bollette, possibilità di poter usufruire della detrazione fiscale del 55%, e far acquisire alla propria abitazione un maggior valore all’interno del mercato immobiliare.