Il rivestimento isolante delle abitazioni è di notevole importanza, sia per quanto riguarda il risparmio energetico (e dunque quello economico) sia per quanto riguarda il mantenimento delle strutture; da non dimenticare è inoltre il fatto che le nuove disposizioni di legge in materia di risparmio energetico possono sovente imporre un cappotto interno per salvaguardare il prezzo dell’immobile.
Le soluzioni più comunemente adottate sono infatte dette “cappotti” perché vanno a costituire un vero e proprio rivestimento completo delle abitazioni e ci occuperemo oggi del cosiddetto cappotto interno, ossia quel rivestimento che viene generalmente messo in opera in singoli appartamenti oppure in strutture che necessitino di arrivare rapidamente a temperatura e per periodi brevi (esempio tipico le scuole o le piccole palestre).
Nel caso del cappotto interno il rivestimento viene appunto applicato sulle pareti interne del locale, situazione che, pur essendo decisamente più economica rispetto al cappotto esterno, reca con sé alcune problematiche:
- riduzione delle volumetrie interne
- rischio di formazione di condensa e conseguente ristagno batterico
- impossibilità di eliminare efficacemente tutti i ponti termici
Nonostante queste difficoltà non secondarie, il cappotto interno viene comunque utilizzato piuttosto di frequente vista la facilità e rapidità di esecuzione, per la sua economicità e per il fatto che in edificio composto da diverse abitazioni il singolo proprietario può decidere autonomamente l’intervento, mentre il cappotto esterno necessita necessariamente del benestare di tutti i proprietari.