Tares 2013, di cosa si tratta? Dal prossimo anno sarà introdotto un nuovo balzello nella fiscalità comunale. I comuni, infatti, dovranno gestire un nuovo tributo sui rifiuti e sui servizi che andrà a sostituire i veri regimi di prelievo che attualmente amministrano gli enti locali per il servizio di smaltimento dei rifiuti, a seconda delle scelte da loro effettuate, vale a dire Tarsu, Tia1 e Tia2.
La Tares 2013 non è condizionata dall’emanazione del regolamento attuativo, che dovrebbe essere adottato entro il prossimo 31 ottobre. Ai contribuenti, oltre alla tassa sui rifiuti, è richiesto un ulteriore esborso, a titolo di maggiorazione, per i servizi indivisibili prestati dall’amministrazione comunale e rapportata alle dimensioni dell’immobile posseduto o occupato.
Secondo l’articolo 14 del DL “Salva Italia” (201/2011), è istituita in tutti i comuni una nuova tassa a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati. Allo stesso tempo sono eliminati i tributi sui rifiuti vigenti, compresa l’addizionale per l’integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza (ex Eca).
Resta invece il tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente, dovuto nella percentuale deliberata dalla provincia sull’importo della tassa, esclusa la maggiorazione.
Entro il 31 ottobre 2012 è prevista l’emanazione del regolamento che dovrà definire i criteri per l’individuazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti e per la quantificazione della tariffa. In ogni caso, fino alla data di applicazione del nuovo regolamento, i comuni dovranno deliberare la tariffa facendo riferimento alle disposizioni contenute nel Dpr 158/1999, con il quale è stato approvato il metodo normalizzato per la determinazione della tariffa “Ronchi”.