Efficienza energetica in condominio. In Italia l’efficienza energetica in condominio è spesso motivo di litigi e diatribe. In base all’indagine condotta dall’ANACI ed elaborata da Senaf in vista di Proenergy+Bari, il 68% degli amministratori sostiene che gli interventi eseguiti nell’ultimo anno su edifici dotati di sistemi di riscaldamento centralizzato hanno prodotto un risparmio effettivo in bolletta.
Malgrado i buoni risultati, il 55% degli amministratori italiani ha dichiarato che gli interventi di efficienza energetica in condominio producono, abbastanza frequentemente, liti. Tra le cause vi sono anzitutto aspetti economici, quali i costi elevati delle operazioni e le difficoltà delle famiglie nell’accesso al credito.
Vi è inoltre difficoltà nel rintracciare un orientamento nella realtà dell’efficienza energetica. Gli amministratori sostengono che i litigi sono il frutto anche della scarsa informazione dei condomini sulle tecnologie da adottare, cui frequentemente si aggiunge la scarsa conoscenza dei benefici dal punto di vista del risparmio economico e l’incertezza sul futuro delle normative di incentivazione.
Ma chi sono quanti vogliono produrre un cambiamento? Il 42% degli amministratori sostiene che l’input derivi, in maniera prevalente, dal proprie proposte. Il 40,7% afferma che la richiesta sia il indotta sia dai condomini che dallo stesso amministratore.
Nel novero delle tecnologie più apprezzate abbiamo le caldaie a condensazione scelte nel 56,3% degli interventi, seguite dalle soluzioni di termoregolazione e contabilizzazione del calore (43,9%). Terzi, in ordine di preferenza, i serramenti ad alta efficienza energetica (scelti dal 20%).