Il valore delle classi energetiche e l’importanza del risparmio energetico. Il tenore di vita può costituire un parametro pertinente per la definizione della riduzione del risparmio. Certe volte, però, disporre di energia mediante fonte rinnovabili o tariffe verdi può non essere sufficiente per risparmiare sul costo dell’energia elettrica.
In fase di crisi risparmiare è divenuto un’assoluta necessità, visto che di frequente i guadagni superano le tasse e giungere alla fine del mese si è trasformato in un obiettivo prioritario. È definita una percentuale corrispondente al 75% dell’energia elettrica consumata dagli elettrodomestici.
Poter concretizzare un progetto di risparmio energetico, prima dell’installazione di pannelli solari oppure del cambio di gestore, è consigliabile valutare in modo oculato il consumo energetico degli elettrodomestici casalinghi ed eventualmente provvedere alla loro sostituzione con nuovi modelli, che presentino una classe energetica migliore.
Le classi energetiche definiscono, in base a una scala prefissata, i consumi degli elettrodomestici, secondo i criteri stabiliti dall’Unione Europea. Questa scala di valori è tesa a indicare i consumi annuali espressi in kWh di un elettrodomestico tramite lettere. Andiamo dalla A++++ alla G e sono riportate sull’etichetta energetica. In merito ai frigoriferi, frigocongelatori e congelatori la questione è più complessa.
Sono infatti classificati per classe climatica, ovvero la la temperatura dell’ambiente in cui sono posti. Questi sono i parametri pertinenti:
SN o classe temperata estesa (temperatura ambiente da 10°C a 32°C temperatura media di una cantina);
N o classe temperata (temperatura ambiente da 16°C a 32°C – temperatura media di una cucina);
ST o classe subtropicale (temperatura ambiente da 18°C a 38°C);
T o classe tropicale (temperatura ambiente da 18°C a 43°C).