Da anni si sta sviluppando in tutto il mondo una tendenza sempre più spiccata a stili di vita maggiormente rispettosi per l’ambiente nel quale viviamo, dalla qualità del cibo che mangiamo all’alimentazione dei veicoli nei quali ci spostiamo, tutto sembra andare (fortunatamente) verso il concetto principe della sostenibilità ambientale, ovvero lasciare ai nostri nipoti un mondo migliore (o almeno non peggiore) di quello che abbiamo trovato noi.
Gli sforzi più radicali da un punto di vista organizzativo sono quelli rivolti alla creazione di strutture ecologicamente ottimizzate nelle quali vivere: le cosiddette case ecosostenibili nelle quali le migliori tecniche costruttive, di design, di razionalizzazione degli spazi e delle disposizioni interne concorrono a creare una struttura volta al risparmio energetico ed alla riduzione pressoché totale delle emissioni inquinanti.
Una delle punte di diamante dell‘edilizia ecosostenibile è a Londra, nel quartiere di Beddington, dove ha compiuto i suoi primi 10 anni il BedZed, un complesso di abitazioni caratterizzato appunto dall’essere stato progettato, costruito e gestito negli anni seguendo le regole sopra esposte.
Le soluzioni adottate per raggiungere l’obiettivo di ecosostenibilità spaziano dall’apertura di grandi fenestrazioni nelle pareti esposte a sud, all’utilizzo di maggiori quantità di coibenti ed all’impiego esclusivo di materiale di recupero o a km zero.
L’energia elettrica è garantita da un grande impianto fotovoltaico ed è attivo un sistema di recupero delle acque piovane per l’irrigazione dei giardini, mentre il sistema di circolazione degli abitanti è basato pressoché esclusivamente sul car-sharing e l’utilizzo di mezzi elettrici.
Pensiamo a come potrebbe essere vivere in un simile quartiere e discutiamone insieme.