Qual è la relazione tra certificazione energetica e gli annunci di vendita immobiliare? Nel nostro Paese ben il 53% degli annunci di vendita di immobili rispetta gli obblighi inerenti la certificazione energetica degli edifici.
Si tratta del risultato dell’indagine condotta dal portale Immobiliare.it su oltre 60.000 annunci immobiliari. Negli annunci curati da agenzie immobiliari indipendenti, il 46% dei casi vagliati presenta una certificazione valida. Mentre la percentuale sale al 58% negli annunci gestiti da affiliati a grandi gruppi. Addirittura il 97% delle proposte dei costruttori dispone di una certificazione valida.
Vi ricordiamo che l’Attestato di certificazione energetica è redatto a fronte dell’analisi degli indici di prestazione energetica sia del sistema di raffrescamento che di riscaldamento. Incide inoltre la produzione di acqua calda sanitaria. Le migliori fasce a cui un immobile può ambire sono A+, A e B.
Al crescere dell’efficienza energetica abbiamo una corrispondente riduzione dei consumi. Un edificio di classe G è molto inquinante e ha costi di gestione assai più elevati. Secondo Carlo Giordano, AD di Immobiliare.it “Quello che emerge dalla nostra indagine è che per evitare i costi della perizia, sovente si ricorre ad un’autocertificazione in classe G, pratica peraltro non legalmente valida né consentita, con l’intento di classificare realmente l’immobile solo all’atto del rogito; questo è espressione di una forte resistenza da parte dei proprietari che, scoraggiati dai lunghi tempi di vendita, sono disposti a spendere solo dopo aver trovato l’acquirente”. Purtroppo ancora molti edifici risultano poco performanti in termini di efficienza energetica.