Anche in Italia, con il cronico ritardo che caratterizza le rivoluzioni culturali nel nostro paese, sta prendendo lentamente piede il concetto di efficienza energetica nell’edilizia, un approccio costruttivo che da oltre vent’anni sta guidando le nuove norme in materia di costruzioni e ristrutturazioni.
La normativa riguardante l’efficienza energetica degli edifici affonda infatti le sue radici in Italia nella Legge 10 del 1991, che per la prima volta introduce degli strumenti di legge per favorire la razionalizzazione del consumo energetico; come spesso accade, purtroppo, le leggi scritte si traducono molto lentamente in reali applicazioni delle stesse.
La presa di coscienza italiana comunque, seppur tardiva, appare ormai lanciata: l’obbligatorietà dell’inclusione dell’Attestato di Certificazione Energetica in ogni atto di compravendita e di locazione di immobili è ormai realtà (seppur con le caratteristiche differenziazioni regionali) e l’interesse del cittadino verso soluzioni ecocompatibili e più economiche sul lungo periodo si consolida sempre di più.
Il futuro delle normative sull’efficienza energetica è già realtà: la Direttiva 2010/31/UE (non ancora recepita in Italia) regola infatti lo sviluppo dell’edilizia dei prossimi otto anni introducendo il concetto di “edificio a energia quasi zero“, cui tutte le nuove edificazioni dovranno uniformarsi entro il 31 dicembre 2020. Secondo tale concetto ogni nuova costruzione dovrà avere altissima efficienza energetica al fine di ridurre al minimo il fabbisogno di energia dall’esterno e quella utilizzata dovrà essere prodotta quasi esclusivamente da fonti rinnovabili.