Il futuro delle rinnovabili è nella costituzione di sistemi di rete, mettendo in collegamento impianti di piccole dimensioni che possono così sostituire i grandi impianti tradizionali. Una prospettiva di sviluppo sinora resa difficilmente praticabile a causa di un clima di grande incertezza, dovuto al dubbio di poter soddisfare le esigenze di cittadini e attività industriali, garantendo un sostegno costante e sicuro.
Grazie all’impegno di un gruppo di ricercatori europei, potrebbe presto essere implementato il progetto della Centrale Elettrica Combinata Kombikraftwerk2. Al momento si tratterebbe di un prototipo virtuale di una centrale che ha dimostrato le sue potenzialità. Ogni singolo produttore ha la facoltà di immettere energia elettrica in rete, e durante tale processo la griglia riesce a rimanere stabile.
Dall’8 al 12 aprile il prototipo sarà mostrato in occasione della fiera di Hannover: “Ogni fonte di energia – che si tratti di vento, sole o biogas – ha i suoi punti di forza e di debolezza”, sostiene Kurt Rohrig, vicedirettore dell’Istituto Fraunhofer per l’energia del vento e per le tecnologie del sistema energetico (IWES), partner del progetto finanziato dall’UE.
Il progetto è collegato a 25 impianti con una potenza nominale di 120 MW e ad un impianto di pompaggio e una centrale di controllo. Quest’ultima è incaricata di ridurre gli svantaggi correlati all’intermittenza delle fonti di energia rinnovabile. Quando una fonte dimostra delle lacune sarà bilanciata dalla capacità produttiva di un’altra centrale.