È un tema di grande attualità soprattutto a causa del fenomeno IMU, ma che cos’è la rendita catastale? Si tratta di un valore catastale di un immobile e rappresenta la base imponibile per il calcolo del reddito e del valore catastale di un certo immobile con delle finalità tributarie. Nello specifico, la rendita catastale è usata per imposte dirette (come l’IMU appunto), successioni, trasferimento o donazione dell’immobile.
Quali sono i criteri che determinano il calcolo della rendita catastale?
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Dimensione immobile. Le dimensioni vengono valutate in relazione al numero di vani, la superficie e la volumetria
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Estimo. Tariffa di estimo determinata sulla zona censuaria in cui risiede l’immobile e alla sua tipologia. È definita dal Comune in rapporto alla destinazione d’uso dell’immobile
Una volta terminata la costruzione, e l’immobile è quindi dichiarato agibile, il proprietario ha tempo trenta giorni per proporre una rendita catastale all’Agenzia del Territorio a seconda della destinazione d’uso dell’immobile stesso. Spetterà poi all’Agenzia del Territorio accertare la rendita proposta o rivederla.
Per calcolare il valore catastale dell’immobile basta moltiplicare la rendita catastale per il moltiplicatore previsto dalla sua destinazione d’uso. Con i rincari previsti dall’IMU la rendita catastale diviene un fattore davvero determinate per milioni di cittadini, per approfondimenti vi invitiamo a visitare il sito del governo http://www.agenziaterritorio.it/?id=1267.
Avrete accesso al servizio per la consultazione delle rendite catastali.