Cos’è il certificato di rispondenza dell’impianto? Si tratta di un documento in cui un tecnico specializzato e abilitato dichiara che il lavoro compiuto è stato realizzato in conformità alle norme vigente e seguendo specifiche tecniche.
Da un punto di vista legislativo, infatti, la dicitura “a regola d’arte” fa riferimento alla alla legge 186 del 1968 citata nella legge 46/90 (divenuta D.M. 37/2008). La legge 186 impone che tutti gli impianti e le apparecchiature elettriche ed elettroniche siano fatte a regola d’arte e che gli impianti vengano realizzati seguendo le norme CEI.
Come si compone un certificato di rispondenza dell’impianto? In genere nella dichiarazione troviamo:
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I dati identificativi del tecnico che esegue l’opera (che deve avere almeno cinque anni di esperienza in un’impresa abilitata operante nel settore impiantistico)
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I dati dell’impresa coinvolta (sede, partita iva, ragione sociale, iscrizione al registro delle imprese, iscrizione all’Albo provinciale delle Imprese Artigiane)
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I dati relativi al sopralluogo e dell’immobile
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L’allegato dove è riportata, in maniera dettagliata, la relazione di verifica dell’impianto
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L’allegato relativo ai requisiti tecnico-professionali dell’operatore
Possono presentarsi anche ulteriori allegati, qualora utili ad appurare lo stato dell’impianto installato. Sono declinate le responsabilità verso eventuali danni prodotti a persone e cose derivanti dalla manomissione o carenze di manutenzione dell’impianto.
È quindi onere del proprietario dell’appartamento provvedere a un costante controllo degli impianti presenti nell’abitazione, visto che il certificato di rispondenza si limita ad attestare la loro condizione in riferimento a uno specifico arco temporale.