Che cos’è l’Eph e quali sono i limiti definiti per legge? Secondo l’articolo 2 del DPR 412/93 il territorio nazionale viene diviso in 6 zone climatiche. Un’articolazione frutto dei dati relativi ai gradi giorno.
Mentre l’Eph rappresenta il valore dell’indice di prestazione energetica per il riscaldamento dell’edificio. È il corrispettivo dell’energia consumata in un anno per riscaldare un metro quadro dell’appartamento. Si tratta di un indice molto importante nel raffronto delle prestazioni energetiche degli edifici, facendo riferimento alla prestazione dell’appartamento.
Un’altra nozione importante, connessa alle prime due, è la classe energetica dell’edificio. Questa si fonda su 8 classi consumo, dalla classe A+ alla G. Ad ogni classe energetica corrispondono precisi parametri Eph, computati sulla climatizzazione invernale. Per ottenere una distinzione immediata dell’efficienza di un edificio, sono state elaborate 8 fasce di consumo, identificate da 8 colori e 8 lettere differenti a seconda delle prestazioni del sistema edificio-impianto.
classe A+ | EPh < 14 kWh / m2 a |
classe A | EPh < 29 kWh / m2 a |
classe B | EPh < 58 kWh / m2 a |
classe C | EPh < 87 kWh / m2 a |
classe D | EPh < 116 kWh / m2 a |
classe E | EPh < 145 kWh / m2 a |
classe F | EPh < 175 kWh / m2 a |
classe G | EPh > 175 kWh / m2 a |
Vi ricordiamo, infine, che il valore limite del fabbisogno per la climatizzazione invernale è il valore minimo di EPh che dovrebbe avere un appartamento identico nuovo, avente stessa superficie e collocazione geografica.