Casa passiva per il risparmio energetico. Con le tecnologie moderne è possibile risparmiare fino al 90% sugli oneri relativi al riscaldamento. Si tratta di una progettualità che consente di limitare al massimo la dispersione di calore, accrescendo ulteriormente il comfort abitativo.
La nozione di casa passiva viene dal nord Europa, dai paesi scandinavi, ma ben presto ha preso piede in Germania, Austria, Olanda, Svizzera e nord della Francia. Elevato il grado di pervasività nel territorio tedesco, dove quasi la metà delle nuove costruzioni afferiscono a tale categoria abitativa.
A partire dal 2015 in Austria questo standard sarà obbligatorio per ogni nuovo edificio, mentre nella regione austriaca del Vorarlberg questo standard edilizio è già obbligatorio da 6 anni. In generale, ampliando lo sguardo all’intero continente europeo, dal 2021 i nuovi edifici dovranno rispondere ai requisiti propri della “passività”.
Una soluzione che possa assicurare un consumo energetico per il riscaldamento entro un limite massimo di 15 kilowattora all’anno per metro quadro. Nel caso del consumo di energia totale, prendendo in esame luce, elettrodomestici e acqua calda, non dovrà essere superata la soglia dei 40 kilowattora per metro quadro all’anno. Valori che corrispondono a circa un quarto di un attuale edificio.
L’ottenimento dei benefici di una casa passiva è il frutto di un’approfondita fase progettuale, sia nel caso di nuovi edifici che nelle ristrutturazioni. Devono essere coinvolti tecnici specializzati e materiali selezionati. Prevista, inoltre, l’implementazione di un sistema fotovoltaico e solare per l’approvvigionamento energetico.
A correndo di una casa passiva è consigliato l’uso di elettrodomestici di classe energetica A e superiori. Un complesso di interventi che potrebbe riscrivere lo stile di vita di milioni di utenti.