Il 2011 è stato un anno record , mentre gli investimenti nelle energie rinnovabili nel primo trimestre 2012 segna un andamento debole, peggio dei dati del 2009. È quanto emerso dallo studio Country Attractiveness Indices (CAI) di Ernst & Young, rapporto trimestrale relativo alle energie rinnovabili.
A livello globale, nel breve-medio periodo, il settore delle rinnovabili è contrassegnato da un trend negativo. Determinato, in maniera primaria, dai problemi legati al debito sovrano e dalla forte concorrenza dell’industria asiatica. Questo in Europa.
Mentre negli Stati Uniti devo misurarsi con l’aumento delle disponibilità di shale gas e con la resistenza imposta dalla politica verso il credito d’imposta. Ciò nonostante, se si osserva il fenomeno delle rinnovabili nel lungo periodo il quadro appare differente. Le rinnovabili sono una risorsa imprescindibile.
Secondo quanto riportato da Ernst & Young, all’indagine hanno partecipato 40 paesi in rapporto al mercato nazionale delle energie rinnovabili, alle infrastrutture e alla rilevanza tecnologica. Al vertice della classifica le prime cinque posizioni restano completamente invariate, ma perdendo punti nel primo trimestre 2012.
L’Italia conquista la 5° posizione nell’All Renewables Index. Prima del nostro Paese abbiamo Cina, Stati Uniti, Germania e India. Nella top 10 c’è comunque un Paese in controtendenza, si tratta del Giappone. Ha infatti aumentato il suo punteggio CAI. Perché? Grazie a livelli vantaggiosi di feed-in-tariff (FIT) a partire da luglio 2012, un modo efficace per stimolare gli investimenti.