Nel corso degli ultimi anni sono stati numerosi gli impegni sottoscritti dai paesi membri della UE in favore dell’adozione di politiche di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni in atmosfera, è di questi giorni la notizia che tali programmi stanno evidenziando numerose carenze.
E’ lo stesso Parlamento Europeo a sottolineare come il VI° Piano relativo alle scadenze ambientali, il cosiddetto EAP, la cui completa attuazione è prevista per il prossimo luglio, sia in realtà compromesso a causa della mancata attuazione di controllo nei settori relativi a:
- inquinamento atmosferico
- inquinamento idrico
- trattamento acque reflue
- gestione rifiuti
- conservazione della natura
E’ inoltre stato lo stesso EAP a suscitare, dal 2001 ad oggi, accesi dibattiti all’interno dell’Unione Europea tra i Ministeri dell’Ambiente dei singoli stati membri, in particolare riguardo a:
- riduzione sostanze chimiche tossiche
- certificazioni ETS sulle emissioni in atmosfera
E’ proprio la medesima EAP ad essere responsabile del particolare dissenso da parte di alcune delle economie più potenti del pianeta, che hanno rifiutato di sottostare a queste rigide regolamentazioni ambientali ed hanno perfino minacciato ritorsioni di carattere commerciale in grado di danneggiare l’economia della UE.
Alla luce dei risultati emersi da questa analisi parlamentare, i deputati europei hanno invitato la Commissione ad elaborare un nuovo piano d’azione che possa seguire l’indirizzo previsto dall’EAP, ma che rechi al suo interno adeguati strumenti atti ad evitare le battute d’arresto descritte in questo articolo.
Credete nella possibilità di un vero “futuro verde” basato su di una corretta economia ecocompatibile? Fateci sapere la vostra opinione.