Dai dati dell’ultimo studio pubblicato dal Gruppo Tecnocasa emerge un mercato immobiliare ancora in difficoltà, orientato all’acquisto cosiddetto migliorativo. Tendenza a scegliere l’abitazione come forma di investimento sicuro a fronte dell’instabilità dei contesti finanziari. Tante le famiglie che aiutano i figli nell’acquisto della prima casa.
Il primo effetto dell’acquisto migliorativo sarebbe proprio questo. Situazioni economiche familiari stabili in cui genitori cedono ai figli i propri risparmi in vista dell’acquisto della loro prima abitazione. Necessità imposta anche da una scarsa erogazione creditizia. Mentre altri compratori preferiscono investire nella seconda casa.
Rispetto al 2010 lo studio registra una contrazione delle transazioni del 2,2%. Le compravendite analizzate vedono nel 78% dei casi un acquisto rivolto all’abitazione generale, segue la casa come investimento (16,8%) e infine la casa vacanza (5,2%). Dati lontani dai picchi del 2006 ma simili ai volumi di vendita della fine degli anni 90′.
Perché questo calo? Una risposta risiede nella contrazione dei valori immobiliari, prodotta da una bassa capacità di spesa e alte richieste dei venditori. I prezzi degli immobili nel 2011 sono scesi del 4,7% nelle grandi città e nei loro hinterland e del 4,2% nei capoluoghi di provincia. A cui si somma una dilatazione dei tempi di vendita.
E nel futuro? Lo studio di Tecnocasa non si sbilancia in previsioni, ma secondo molti operatori le previsioni sono al ribasso. Che ruolo avrà allora l’introduzione dell’IMU sul valore delle abitazioni? Assisteremo a un’ulteriore crollo dei prezzi?