Uno dei materiali di elezione per la costruzione di case biocompatibili è certamente il legno, che grazie alle sue intrinseche caratteristiche strutturali garantisce soluzioni economiche, rispettose dell’ambiente e di altissimo livello qualitativo per ciò che concerne l’abitabilità degli ambienti.
Naturalmente non tutte le essenze legnose sono adatte alla costruzione di case biocompatibili e diversi tipi di legno vengono impiegati per scopi differenti: esistono legni più resistenti che vengono utilizzati per la realizzazione delle strutture portanti e legni più pregiati la cui destinazione è riservata alle finiture interne quali porte e pavimenti.
Tra i legnami più utilizzati nella costruzione di case biocompatibili si annovera certamente l’abete rosso, che se opportunatamente preparato in fase di taglio e stagionatura può garantire eccellenti risultati sia utilizzato in travi ed assi massicci sia in composti lamellari. Decisamente da sconsigliarsi, quantomeno per gestire gli aspetti strutturali dell’edificazione, è invece l’abete bianco, caratterizzato da un livello di morbidezza e di nodosità che lo rende decisamente inadatto a costruzioni durature.
Una volta scelta l’essenza con la quale realizzare l’intelaiatura portante, la costruzione di una casa ecocompatibile passa attraverso la scelta del materiale da finitura: uno dei legnami che garantisce un ottimo rapporto qualità/prezzo è il larice, materiale robusto e piuttosto resistente alle aggressioni che viene spesso utilizzato per la produzione dei pavimenti e delle porte.