Nuova normativa Ape in vigore dal primo luglio
Il Decreto Legge n. 63 del 4 giugno 2013, meglio noto come “Decreto del fare”, contiene le disposizioni per il recepimento della direttiva UE 2010/31 relativa alla prestazione energetica degli edifici. Tale decreto definisce sia il nuovo schema delle certificazioni energetiche che il nuovo quadro legislativo relativi ai limiti di legge per i nuovi edifici e alle ristrutturazioni rilevanti.
Le nuove linee guida nazionali per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici sono contenute nel decreto attuativo dell’articolo 5 del D.L.63/13, che entrerà in vigore il prossimo 1° luglio e sarà applicato alle regioni e province autonome che, a tale data, non avranno ancora recepito la direttiva UE 2010/31.
Con l’introduzione di queste innovazioni, la valutazione delle prestazioni energetiche sarà basata su un criterio relativo. In altre parole, l’edificio sarà confrontato con un modello virtuale.
Questo avrà le stesse caratteristiche dell’edificio oggetto della certificazione (caratteristiche geometriche, ubicazione, orientamento, destinazione d’uso, ecc.), ma in più sarà dotato di un involucro e degli impianti necessari a raggiungere le caratteristiche termiche e i parametri energetici minimi definiti per legge.
Cosa cambia con la normativa Ape 2015
Il decreto attuativo riguarda tutti gli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione, o di nuova costruzione e prevede un importante modifica del metodo di calcolo dell’Ape.
Tra le principali novità segnaliamo che l’indice di prestazione energetica globale e la conseguente classe di efficienza energetica dell’edificio, a partire da luglio, saranno determinati in funzione di tutti i servizi presenti nell’edificio (climatizzazione estiva e invernale, acqua calda sanitaria, ventilazione e illuminazione).
Nel nuovo ape saranno inoltre contenuti gli indici di climatizzazione estiva, quelli di illuminazione e l’indicazione dell’energia prelevata dalla rete. I limiti tra le classi energetiche, infine, non dipenderanno più dal fattore di forma dell’edificio, bensì dall’indice di prestazione globale (espresso in kwh/m2 di superficie) dell’edificio virtuale di riferimento, ogni stabile avrà quindi la sua scala.